Voucher ICT, ancora esclusi i commercialisti
Voucher ICT, ancora esclusi i commercialisti
Uno degli ultimi atti del Ministro Carlo Calenda è stato rifinanziare l’intervento che concedeva dei voucher alle PMI che volessero investire in ICT (hardware e software).
Con decreto ministeriale 23 marzo 2018 la dotazione finanziaria dell’intervento è passata da 100 a 342,5 milioni di euro.
E, di nuovo, l’intervento è ad esclusivo appannaggio delle imprese, con la piena esclusione dei professionisti dalla possibilità di accedere allo strumento.
Eppure, solo la settimana scorsa la stampa economica di settore titolava a piena pagina sulla necessità che i commercialisti svecchino i propri studi, che investano in tecnologia, che aggiornino le proprie e-skills.
Ma, come sempre, si presume che il peso di questi sforzi e questi investimenti debba ricadere per intero sulle spalle dei commercialisti, senza la possibilità di partecipare ai bandi che vengono riservati alle imprese.
Il tutto, nonostante l’Europa definisca “impresa” qualsiasi attività economica che produce ricchezza e quindi, a pieno titolo, anche gli studi professionali.
ADC lancia un appello duplice al nuovo Ministro Luigi Di Maio (a capo del Ministero del Lavoro, ora accorpato al MISE): da un lato apra i bandi anche ai professionisti, che producono circa il 13% del PIL nazionale; dall’altro ADC è pronta a sedere a un tavolo di confronto per stimolare e dare il proprio contributo per disegnare degli interventi tarati anche sulle esigenze dei professionisti.